Carro, primi passi per il sigillo Unesco

Il sogno del sindaco Giancarlo Ruggiero, lo stesso di quello dei sindaci di Flumeri, Fontanarosa, Villanova del Battista, il ricono­scimento Unesco come patrimo­nio immateriale dell’umanità per i carri di grano, sta per diven­tare realtà. A Napoli, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, i rappre­sentanti dei quattro borghi irpini che vantano l’antica tradizio­ne degli obelischi realizzati con la paglia e tirati in onore di santi hanno preso parte all’incontro del Comitato scientifico istituito nel per avallare la causa e accele­rare l’iter burocratico per l’ambi­to riconoscimento internaziona­le. All’incontro ha partecipato anche Rosetta D’Amelio, presi­dente del consiglio regionale campano, che sta spingendo per ottenere finalmente ciò che meritano i carri d’Irpinia. Una gratifi­cazione per la prodigiosa opera di conservazione e divulgazione delle sane tradizioni locali. Un sincero atto di fede, e devozione popolare, che punta da anni a conquistare un titolo che vale più di una medaglia al valore del­le comunità che credono forte­mente nella tirata degli obelischi realizzati a mano in occasione delle solenni feste patronali e per gli amministratori che ci credono, e come, nella promozione da parte dell’organismo interna­zionale delle Nazioni Unite che incorona eccellenze e tradizioni. Da anni l’amministrazione eclanese soprattutto preme per ave­re il riconoscimento che spetta alla macchina della festa, quella che chiude il ciclo irpino delle ti­rate dei carri. L’entusiasmo degli amministratori locali ha conta­giato gli omologhi di Fontanaro­sa, Flumeri e Villanova del Batti­sta, gli altri tre centri che vanta­no l’antica tradizione delle gu­glie dorate, simbolo di fertilità e abbondanza e totem contro la cattiva sorte.

Il Mattino