Carro irpino in paglia in corsa per il titolo ​di patrimonio immateriale dell’Unesco

IlCarro, l’ultimo della serie degli obelischi di paglia irpini tirati in estate, è andato in trasferta a Jelsi, in Molise, dove si è svolto un incontro sul riconoscimento Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. «Riconoscimento sempre più imminente». Ha subito aggiunto Giancarlo Ruggiero, il sindaco di Mirabella Eclano, la maggiore cittadina del Medio Calore, presente all’evento, su invito del Governatore molisano, Donato Toma, e dell’omologo jelsino, Salvatore D’Amico, con l’ingegnere Rino Buonopane.

Il percorso, prettamente burocratico, di riconoscimento tutela e conservazione è giunto ad una fase avanzata. In pratica, la guglia dorata di Mirabella, realizzata dall’artista Giotto Faugno, erede di un’antica e pregiata usanza locale, è a un passo dalla vetta, quella che l’Unesco conferisce ai custodi di tradizioni solide e identitarie.

È il caso appunto dei Carri irpini, realizzati con un materiale semplicissimo, la paglia, e portati in processione per le vie del paese in onore di santi e madonne che hanno a suo tempo protetto e preservato le rispettive comunità da pestilenze, malattie e carestie. «Incrociamo le dita – ha poi esclamato Giancarlo Ruggiero a margine dell’incontro molisano che ha celebrato anche la cultura cerealicola mediterranea e quindi i rituali dei carri artistici fatti con le spighe di grano -. Siamo a buon punto. Ce la stiamo mettendo tutta perché ci crediamo nella realizzazione di questo sogno, e perchè davvero i carri irpini meritano questo ambito riconoscimento internazionale».

Il percorso è stato ad oggi lungo, e pure tortuoso, ma le amministrazioni locali irpine coinvolte nel progetto non si sono mai arrese e puntano a raggiungere l’obiettivo che si sono prefissato. Insieme a Mirabella Eclano ci sono anche Flumeri, Fontanarosa, Villanova del Battista e per il Sannio i Comuni di Foglianise e San Marco dei Cavoti. Tutti uniti per festeggiare, si spera al più presto, il successo di una squadra coesa e affiatata. «In fondo sarebbe la vittoria delle nostre comunità – ha infine esclamato Ruggiero, da fine maggio primo cittadino di Mirabella -. I carri sono da sempre simbolo di unità e identità pure per chi è emigrato e ogni anno torna per assistere al rito della tirata». Un richiamo forte e profondo come le radici.

Fonte:
https://www.ilmattino.it/avellino/unesco_patrimonio_umanita_carri_irpini_paglia_mirabella_eclano_avellino-4825191.html