La festa del grano di Foglianise si svolge ogni anno dall’8 al 18 agosto con un ricco programma di manifestazioni civili e religiose che animano l’affollato centro del paese. Il momento clou è la sfilata dei carri di grano del 16 Agosto. Il secolare rituale consiste in un festante corteo che attraversa le strade del borgo, composto dai “carri di grano”, circa una trentina di straordinarie macchine da festa realizzate interamente in paglia intrecciata, riproducenti miniature tridimensionali di facciate, chiese, altari, palazzi o monumenti di rilevante interesse storico-artistico, preceduti dal corteo delle “pacchiane”, circa 200 donne in abito tradizionale con in testa la “gregna”. Il carro di grano di Foglianise è un’opera di dimensioni monumentali, i più grandi superano i 4 metri d’altezza e i 3 di larghezza. Ogni carro è composto da un impalcato in legno in scala su cui viene assemblata la paglia intrecciata. Con la sola abilità manuale i “maestri” della paglia, attraverso l’arte dell’intreccio, riescono a far assumere al lavoro una foggia scenografica dall’impatto spettacolare. Partendo da una semplice foto dell’opera, i maestri riproducono cornici, fregi, membrature, rosoni, statue, portali, alternando le varie tecniche a disposizione. L’arte e l’originalità frutto della fantasia del maestro, rendendolo ogni carro irripetibile. L’origine della festa del grano può essere ricondotta ai riti di ringraziamento di epoca romana in onore delle divinità Cerere o Fortuna poi assimilati dal culto cristiano. Per la guarigione dalla peste del 1656 le offerte in grano furono destinate al taumaturgo San Rocco. Il Cardinale Orsini, futuro pontefice Benedetto XIII, fece giungere in Paese una reliquia del Santo dando linfa alla devozione e da allora la festa del grano si caratterizza come un atto di venerazione verso il Santo di Montpellier con carri colmi di grano portati in processione, il 16 agosto di ogni anno, verso la sua Cappella, in segno di ringraziamento. Un manoscritto noto come “il libro del Cannaruto”, una sorta di Libro Mastro in cui, dal 1730 al 1761, si annotavano il rendiconto economico e altri spaccati di storia cittadina, è una preziosa testimonianza della devozione dei foglianesari con la particolare espressione della lavorazione della paglia. I primi “carri di grano” sono nati per il piacere dei contadini nel decorare l’effigie di San Rocco portata davanti al carro colmo di grano trainato dai buoi. La competizione per avere il “favore” del potente Santo si spinge al punto da creare attorno all’effigie di San Rocco altari sempre più grandi e finemente lavorati, fino ad arrivare alla costruzione di vere e proprie riproduzioni in scala di monumenti e chiese. La realizzazione dei carri di grano è una tradizione tramandata di generazione in generazione, è vero orgoglio e caratteristica peculiare delle genti di Foglianise, è un’usanza molto radicata che ancora oggi consente di ammirare queste straordinarie opere d’arte sfilare per le vie del paese. Il gruppo di carristi si riunisce nelle cantine, nei cortili, nei garage per lavorare al carro, ogni gruppo formato di parenti, amici, vicini di casa è composto da uomini e donne di ogni età con una precisa divisione dei ruoli. Ogni abitante di Foglianise fin da piccolo impara a lavorare la paglia per realizzare i carri di grano conservando la passione per sempre e tramandando le esperienze e le conoscenze acquisite alle nuove generazioni. Non esistono manuali dove imparare le tecniche di intreccio, le conoscenze necessarie si imparano partecipando direttamente alla realizzazione, ascoltando e seguendo i consigli dei più anziani e cominciando a fare le prime lavorazioni da bambini per poi imparare con l’esperienza tutti i segreti fino a diventare un vero e proprio maestro della paglia.
La festa del grano di Foglianise si svolge ogni anno nei giorni dal 8 al 18 agosto con un ricco programma di manifestazioni civili e religiose che animano l’affollato centro del paese. Il momento clou è la sfilata dei carri di grano del 16 Agosto. Il secolare rituale consiste in un festante corteo che attraversa le strade del borgo, composto dai “carri di grano”, circa una trentina di straordinarie macchine da festa realizzate interamente in paglia intrecciata riproducenti miniature di facciate, chiese, altari, palazzi o tridimensionali di monumenti, fontane, statue ecc., selezionati in base al tema da rappresentare, preceduti dalle “pacchiane”, donne in abito tradizionale con in testa la “gregna”. Il carro di grano di Foglianise è un’opera di dimensioni monumentali, i più grandi superano i 4 metri d’altezza e i 3 di larghezza, composta da un impalcato in legno in scala su cui viene assemblata la paglia intrecciata. Con la sola abilità manuale i “maestri” della paglia, attraverso l’arte dell’intreccio, riescono a far assumere al lavoro una grande capacità decorativa. Partendo da una semplice foto dell’opera, i maestri riproducono cornici, fregi, membrature, rosoni, statue, portali, ecc., alternando le varie tecniche a disposizione. L’arte e l’originalità frutto della fantasia del maestro, trasforma il lavoro da artigianale in artistico rendendolo unico nel suo genere, irripetibile e immediatamente riconoscibile. L’origine della festa del grano è nei riti di ringraziamento di epoca romana in onore di Cerere o di Fortuna poi assimilati dal culto cristiano. Per la guarigione dalla peste del 1656 le offerte in grano furono destinate al taumaturgo San Rocco; da allora la festa del grano si caratterizza come un atto di venerazione verso il Santo di Montpellier con carri colmi di grano portati in processione verso la Cappella del Santo, nel giorno della sua festività, in segno di ringraziamento, ripetendo poi annualmente il gesto. il Cardinale Orsini, futuro pontefice Benedetto XIII, fece giungere in Paese una reliquia del Santo dando linfa alla devozione. Un manoscritto noto come “il libro del Cannaruto”, una sorta di Libro Mastro in cui dal 1730 al 1761, si annotava il rendiconto economico e spaccati di storia cittadina, è una preziosa testimonianza della devozione dei foglianesari con la particolare espressione della lavorazione della paglia. I primi “carri di grano” sono nati per il piacere di contadini nel decorare l’effigie di San Rocco portata davanti al carro trainato dai buoi colmo di grano. La competizione per avere il “favore” del potente Santo si spinge al punto da creare attorno all’effigie di San Rocco altari sempre più grandi e finemente lavorati, fino ad arrivare alla costruzione di vere e proprie riproduzioni in scala di monumenti e chiese, cosa che avviene anche oggi. La realizzazione dei carri di grano è una tradizione tramandata di generazione in generazione, è vero orgoglio e caratteristica peculiare delle genti di Foglianise, è un’usanza molto radicata che ancora oggi consente di ammirare queste straordinarie opere d’arte sfilare per le vie del paese. Il gruppo di carristi si riunisce nelle cantine, nei cortili, nei garage per lavorare al carro, ogni gruppo formato di parenti, amici, vicini di casa è composto da uomini e donne di ogni età con una precisa divisione dei ruoli. Ogni abitante di Foglianise fin da piccolo impara a lavorare la paglia per realizzare i carri di grano conservando la passione per sempre e tramandando le esperienze e le conoscenze acquisite alle nuove generazioni. Non esistono manuali dove imparare le tecniche di intreccio, le conoscenze necessarie si imparano partecipando direttamente alla realizzazione, ascoltando e seguendo i consigli dei più anziani e cominciando a fare le prime lavorazioni da bambini per poi imparare con l’esperienza tutti i segreti fino a diventare un vero e proprio maestro della paglia.